"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più uno schiavo, ma uomo libero" - LENIN

IL PCL SULLA GESTIONE RIFIUTI ZOCCARATO-FERA

23 Aprile 2012
( cassonetti stracolmi in Via G. Galilei durante l'emergenza rifiuti del dicembre 2010 )

COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI

La gestione dei rifiuti Zoccarato – Fera è stata segnata, sino ad oggi, da altissimi costi e gravissimi limiti, oltre che da vicende anomale, a partire dall'assegnazione dell'appalto.
Più di 15 milioni di euro spesi per un servizio, a dir poco, inqualificabile.
Anche nell'ambito dei rifiuti, la Giunta Zoccarato continua a fare acqua da tutte le parti. Che sia per incompetenza amministrativa o per scopi non ancora precisati, la Giunta Zoccarato continua a vessare gli abitanti di Sanremo con nuovi aumenti per tasse già aumentate neanche poco tempo fa, sempre per coprire i buchi di un bilancio comunale malamente gestito, offrendo in cambio di servizi di pessimo livello e non corrispondenti alle alte spese stabilite per questi.
In base alla realtà dei fatti e al malessere quotidianamente espresso dai contribuenti sanremesi, il PCL sulla vergognosa gestione dei rifiuti Zoccarato – Fera, oltre a ed esprimere le proprie perplessità, preme a metterne in evidenza i disastrosi risultati ottenuti, elencandoli di seguito:

  • un aumento vertiginoso del 40% della Tarsu, nonostante le politiche di “sterminio sociale” del Governo Monti, un costo della vita di gran lunga superiore al reale potere d'acquisto di salari e pensioni, l'acuirsi della disoccupazione, il prossimo arrivo della “pesante” e ingiustificata IMU e l'aumento delle addizionali regionali già prelevate nelle buste paga dei lavoratori, il mese scorso;
  • una tariffazione anomala della stessa Tarsu equiparante le necessità delle singole abitazioni, dell'artigianato e del lavoro autonomo, con i sicuri e alti profitti di banche, catene di supermercati o commerciali e proprietà ecclesiastiche lucrative; al pari di Monti, la Giunta Zoccarato, non intaccando minimamente i privilegi di caste, corporazioni e poteri forti, continua imperterrita a condurre il suo attacco spietato contro lavoratori, pensionati e piccoli esercenti o artigiani, già duramente colpiti dall'attuale e perdurante crisi economica;  
  • un'evasione dal pagamento sempre della Tarsu pari a 4 milioni di euro, causata principalmente da locatori di seconde case affittate per uso villeggiatura e di cantine, site sopratutto alla Pigna, per norma non abitabili, ma affittate, comunque, abusivamente; la Giunta Zoccarato al posto di procedere ai dovuti controlli per scovare gli evasori, pare “chiudere un occhio” verso questi e decide di caricare tutti i 4 milioni frodati sul “groppone” dei tantissimi contribuenti onesti; 
  • l'ampliamento della discarica Collette Ozzotto che, a breve, si estenderà fino a 9000 mq. ( ossia l'1% dell'intero territorio comunale ) e nella quale, da tempo, si sta accumulando l'immondizia di tutta la Provincia senza, peraltro, ricevere in cambio alcun compenso significativo nelle casse comunali per il “favore” reso alle amministrazioni locali dello stesso colore politico;
  • una spesa altissima, come rimarcato sopra, per un servizio inefficiente e carente in termini di copertura territoriale, di raccolta differenziata, di pulizia delle strade e di presenza e manutenzione delle aree destinate per la raccolta dei rifiuti, comportando in tal modo l'inevitabile formarsi di discariche abusive anche presso aree condominiali e sopratutto nelle frazioni e nelle zone più popolose, per via di cassonetti stracolmi e spazi di raccolta inutilizzabili; tali problemi sono dovuti principalmente agli evidenti limiti gestionali e insufficienza dell'organico della ditta appaltatrice, oltre che dal totale disinteresse, in campo amministrativo, della Giunta Zoccarato verso la pulizia del territorio e la salute pubblica dei cittadini che mal rappresenta;
  • il mancato raggiungimento della quota minima per la raccolta differenziata ( fissata al 65% ), sfiorando a malapena il 30%, andando, così, incontro ad una multa di 120mila euro, che si tramuteranno in ulteriori tasse a carico della collettività; questo risultato era prevedibile e scontato fin dall'inizio, siccome l'appalto assegnato dal Comune all'Aimeri Ambiente, stabilisce una quota per la raccolta differenziata superiore poco più del 20%,.
  • Nonostante la macelleria sociale attuata, giorno per giorno, dal Governo Monti ( sostenuto da PDL, PD e “Terzo Polo” ), con attacchi e privazioni contro il mondo del lavoro salariato e autonomo, pensionati, giovani e disoccupati, la Giunta Zoccarato stabilisce, ad ulteriore danno di categorie già duramente colpite, di aumentare tasse e imposte, dimostrando la propria palese incapacità nella gestione delle risorse pubbliche e supina sudditanza verso apparati di partito e interessi particolari.
    Con costi di gran lunga inferiori rispetto ai 15 milioni attualmente spesi, nell'interesse di una città pulita e vivibile, il Partito Comunista dei Lavoratori rivendica il proprio piano per la gestione rifiuti, diviso nei seguenti tempi e punti:
    Nell'immediato:
    1. Una drastica riduzione della Tarsu, ritornando alle quote pre-crisi ( come lo sono rimasti gli stipendi, ma da molto più tempo ancora ), sottraendo a queste i costi derivati dall'evasione e per chi l'avesse già pagata, quindi più del dovuto, il diritto ai corrispettivi rimborsi. Paghi chi non ha mai pagato e basta far pagare chi paga sempre!
    2. Un intervento speciale per la rimozione di tutte le discariche abusive presenti sul territorio e un'opera di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli spazi e aree per la raccolta dei rifiuti. Provvedimenti assolutamente necessari e doverosi, perché il diritto all'igiene urbana deve essere garantito a tutti!
    3. Il recupero dell'evasione tramite un censimento delle cantine, per norma non abitabili, affittate abusivamente e degli appartamenti sfitti, operando con controlli sul posto e con la verifica dei consumi di energia elettrica, acqua e collegamenti ad altri tipi di utenze. E a proposito di censimenti, con quello promesso in campagna elettorale, per le cantine site nella città vecchia, affittate a prezzi esorbitanti e irregolarmente da locatori senza scrupoli, a che punto è la Giunta Zoccarato?
    4. Una relazione trasparente e dettagliata su tutti i costi legati al servizio della gestione rifiuti, durante gli anni dell'attuale Giunta, da diffondere pubblicamente tra i media locali e con iniziative tematiche aperte alla cittadinanza. Dopo i tanti proclami, è ora che il Sindaco sul suo discutibilissimo operato in materia di rifiuti fornisca delle dovute spiegazioni, pretese, inoltre, dall'intera cittadinanza.
    Per il futuro:
    1. Una gestione diretta del Comune, con l'attivazione degli uffici tecnici preposti già esistenti, l'assunzione, con contratti fissi e tramite regolare e trasparente concorso, del personale necessario ( creando così occupazione ), e la dotazione di attrezzature e macchinari all'avanguardia, a bassi consumi energetici e il meno inquinanti possibile, così, da garantire un servizio moderno, pulito ed efficiente. Già solo valorizzando le risorse di cui si dispone e favorendo investimenti per un'occupazione stabile, l'organizzazione e una riduzione dei costi del servizio , si risparmierebbero svariati milioni di euro, perché si eviterebbero consulenze esterne, “trasferte propagandistiche” e sopratutto le onerose commissioni retributive previste nei contratti d'appalto.
    2. Un tariffario composto da una quota fissa per coprire i costi di esercizio, quali la pulizia di tutte le strade, la creazione e gestione di isole ecologiche e altre strutture necessarie e da una quota variabile o puntuale, calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotti e al reddito del singolo o familiare, mentre per le attività lucrative come banche, catene commerciale, buona parte delle proprietà ecclesiastiche e seconde case, calcolata sempre in base alla quantità dei rifiuti prodotti, ma tenendo conto del loro valore patrimoniale e dei profitti conseguiti. Infine, l'esenzione dal pagamento della tassa per disoccupati, pensionati, famiglie mono-reddito e lavoratori precari o con basso reddito. Ancora una volta, va ribadito il concetto:”paghi chi non ha mai pagato!”.
    3. Stabilire un obiettivo per la quota di riciclaggio a regime, prossimo all'80%, come avviene nei paesi civili o nei comuni che dopo essere stati investiti da drammatiche situazioni di “emergenza rifiuti”, solo ora comprendono l'importanza dei benefici derivati dalla raccolta differenziata. Una sfida ambiziosa a cui è chiamata a prendere parte l'intera cittadinanza, perseguendo un principio di responsabilità collettiva e l'interesse per un futuro vivibile per i nostri figli. Tale risultato dovrà essere ottenuto mediante:

    • incentivi per la raccolta differenziata;
    • attività di educazione civica e ambientale per bambini e adolescenti nelle scuole, ma sopratutto per adulti ed extra-comunitari, con la distribuzione casa per casa di un manuale che in modo esaustivo e al contempo, comprensibile e sintetico, spieghi i vantaggi e i risparmi della raccolta differenziata e che presenti, in maniera trasparente e dettagliata, tutte le spese dovute alla gestione dei rifiuti;
    • accordi con esercizi commerciali per la riduzione dell'ingresso in città di materiale non o difficilmente riciclabile e l'incentivo alla vendita e all'acquisto di prodotti contenuti in “vuoti a rendere”, da agevolare con l'installazione, all'interno delle stesse attività, di cassonetti appositi per la raccolta e con casse automatiche incorporate per la restituzione del “reso”;
    • un'attività puntuale di controllo e di sanzione per le violazioni della normativa perché “chi più inquina più paga”, chi più contribuisce a minare la salute pubblica, sopratutto di bambini e anziani, maggiori devono essere le sanzioni da imporgli.

    1. La creazione di un servizio di assistenza speciale, casa per casa, per tutte le persone aventi problemi di deambulazione e che per questioni oggettive non sono in grado di effettuare alcun tipo di raccolta rifiuti.
    2. Una raccolta differenziata “porta a porta”, da estendere ovunque sia possibile, indispensabile per aumentare la quota dei rifiuti destinati alle attività di riciclo, fornendo gratuitamente ad ogni abitazione tutto l'occorrente per una pratica raccolta dei rifiuti e assicurando un servizio puntuale e continuo. Nelle zone che, in tempi brevi, non potessero usufruire del servizio porta a porta, l'introduzione di aree ecologiche a minimo impatto per la raccolta differenziata, presso cui esporre cartelli esplicanti le istruzioni per una raccolta dei rifiuti pulita e responsabile. Quelle stesse aree ecologiche saranno, poi, tenute sotto osservazione, per la segnalazione di irregolarità e di problemi di uso o manutenzione, non solo dalle autorità preposte, ma anche col supporto di gruppi di “volontari per la tutela ambientale”, formati da cittadini che dimostrano di essere competenti in materia e che si occuperanno di condurre attività mirate a promuovere una maggiore cultura e sensibilità ambientale sopratutto tra i più giovani.
    3. L'introduzione dell'obbligo dell'acquisto, presso il Comune, di sacchetti idonei alla raccolta dei rifiuti non riciclabili. Al costo del sacchetto ( fornito gratuitamente esclusivamente per esigenze primarie e scopi produttivi ) si aggiungerà il costo per la quantità e tipo di rifiuti contenuti nello stesso sacchetto. Il tutto sarà calcolato da un ente terzo esperto nel settore e in base alle necessità economiche e di sicurezza ambientale del Comune.
    4. L'incentivo all'acquisto di compostiere, vendute al costo di quanto pagate dal Comune e fornite gratuitamente a disoccupati, pensionati e bassi redditi, con sconti sui costi della quantità dei rifiuti organici prodotti a chi dimostra farne un uso idoneo e frequente. Un metodo per l'accumulo dei rifiuti organici igienico e pratico nell'uso, non invasivo in termini di spazio e teso a ridurre notevolmente il volume della spazzatura prodotta in casa.
    5. La concessione gratuita di aree pubbliche per incentivare l'attività di “freecycling”, ossia lo scambio gratuito di oggetti ancora utilizzabili di cui il possessore vuole disfarsi in modo civile ed ecologico.
    6. Stoccaggio e vendita di tutto il materiale riciclabile nei tempi più rapidi consentiti, con priorità ad aziende che operano nella Riviera di Ponente o dintorni, da abbattere, così, costi e inquinamento dovuti al trasporto. Per il materiale non riciclabile scegliere, dopo un'attenta selezione, aziende che utilizzino le procedure di smaltimento meno inquinanti possibile e con costi ragionevoli.
    Al grossolano modo di amministrare della Giunta Zoccarato, anche in questioni delicate, sulla gestione rifiuti il PCL contrappone una proposta chiara, articolata e concreta. Una proposta finalizzata a ridurre drasticamente le spese della gestione rifiuti, a dare un'organizzazione efficiente al servizio investendo in una stabile occupazione, a valorizzare i diritti alla salute pubblica e all'igiene urbana, migliorando, di conseguenza, la qualità della vita dei lavoratori e famiglie sanremesi.
    Da giorni il PCL è in azione per diffondere il proprio programma sulla gestione rifiuti, riscuotendo consensi su di esso e instaurando, in più zone, un contatto diretto col territorio e i suoi abitanti, così, da contribuire all'avvio di una lotta formata e diretta dal basso.
    Il PCL prende apertamente le distanze da iniziative accademiche che vedono coinvolte, in un comitato unitario improvvisato, segreterie di partito avulse dalla realtà e per buona parte reduci dalla sciagurata esperienza della Giunta Borea, che operò una gestione rifiuti con una spesa non tanto meno costosa ( più di 12 milioni di euro nel 2008 ), con un servizio non attrezzato per la raccolta differenziata e con l'esternalizzazione di numerose mansioni, legate tra esse, stipulando appalti con titolari di ditte usi alla minaccia di licenziamento e sempre in ritardo nel retribuire i dipendenti. A tal proposito il PCL sollecita a rompere e condividere la sua proposta: da una parte la sinistra locale che, infaustamente, si è inserita in un comitato ( che al suo interno conta pure ex fascisti ) dipendente dal PD, non calcolando il rischio di un tradimento certo delle ragioni del lavoro e di fatto, promuovendo una proposta sulla gestione rifiuti non chiara, che sulla Tarsu, o in alternativa ad essa, non propone nessuna tariffazione in sostegno alle fasce più disagiate della popolazione e che, infine, non contempla alcuna politica decisamente ambientale, non ponendo nessuna solida condizione per evitare previdentemente un'eventuale “emergenza rifiuti”; dall'altra la CGIL, che sempre nel medesimo comitato, in base a presunti vincoli imposti, prende le spoglie di un'associazione interclassista di consumatori, quando è tutt'altra la strategia da dovere adottare per ottenere dei risultati concreti, ossia lo sciopero generale e prolungato di tutti i lavoratori del settore rivendicando per essi un'occupazione stabile e una gestione rifiuti con un servizio efficiente e organizzato e attento alle tematiche ambientali, collegando le ragioni del lavoro con le priorità reclamate, a gran voce, dalla collettività sanremese.
    Ma l'invito più importante, il PCL lo rivolge a tutti i disoccupati, lavoratori e pensionati, affinché si uniscano attorno i punti della sua proposta sulla gestione rifiuti per scongiurare il rischio, anche minimo, di qualsiasi “emergenza rifiuti” e per ridare dignità alla nostra città, valorizzando e prendendo a cuore i diritti alla salute pubblica e l'igiene urbana per il bene delle future generazioni.

    PCL SANREMO

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