( cassonetti stracolmi in Via G. Galilei durante l'emergenza rifiuti del dicembre 2010 )
COMUNICATO STAMPA DIFFUSO ALLE REDAZIONI LOCALI
La
gestione dei rifiuti Zoccarato – Fera è stata segnata, sino ad
oggi, da altissimi costi e gravissimi limiti, oltre che da vicende
anomale, a partire dall'assegnazione dell'appalto.
Più
di 15 milioni di euro spesi per un servizio, a dir poco,
inqualificabile.
Anche
nell'ambito dei rifiuti, la Giunta Zoccarato continua a fare acqua da
tutte le parti. Che sia per incompetenza amministrativa o per scopi
non ancora precisati, la Giunta Zoccarato continua a vessare gli
abitanti di Sanremo con nuovi aumenti per tasse già aumentate
neanche poco tempo fa, sempre per coprire i buchi di un bilancio
comunale malamente gestito, offrendo in cambio di servizi di pessimo
livello e non corrispondenti alle alte spese stabilite per questi.
In
base alla realtà dei fatti e al malessere quotidianamente espresso
dai contribuenti sanremesi, il PCL sulla vergognosa gestione dei
rifiuti Zoccarato – Fera, oltre a ed esprimere le proprie
perplessità, preme a metterne in evidenza i disastrosi risultati
ottenuti, elencandoli di seguito:
Con costi di gran lunga inferiori rispetto ai 15 milioni attualmente spesi, nell'interesse di una città pulita e vivibile, il Partito Comunista dei Lavoratori rivendica il proprio piano per la gestione rifiuti, diviso nei seguenti tempi e punti:
Nell'immediato:
- Una drastica riduzione della Tarsu, ritornando alle quote pre-crisi ( come lo sono rimasti gli stipendi, ma da molto più tempo ancora ), sottraendo a queste i costi derivati dall'evasione e per chi l'avesse già pagata, quindi più del dovuto, il diritto ai corrispettivi rimborsi. Paghi chi non ha mai pagato e basta far pagare chi paga sempre!
- Un intervento speciale per la rimozione di tutte le discariche abusive presenti sul territorio e un'opera di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli spazi e aree per la raccolta dei rifiuti. Provvedimenti assolutamente necessari e doverosi, perché il diritto all'igiene urbana deve essere garantito a tutti!
- Il recupero dell'evasione tramite un censimento delle cantine, per norma non abitabili, affittate abusivamente e degli appartamenti sfitti, operando con controlli sul posto e con la verifica dei consumi di energia elettrica, acqua e collegamenti ad altri tipi di utenze. E a proposito di censimenti, con quello promesso in campagna elettorale, per le cantine site nella città vecchia, affittate a prezzi esorbitanti e irregolarmente da locatori senza scrupoli, a che punto è la Giunta Zoccarato?
- Una relazione trasparente e dettagliata su tutti i costi legati al servizio della gestione rifiuti, durante gli anni dell'attuale Giunta, da diffondere pubblicamente tra i media locali e con iniziative tematiche aperte alla cittadinanza. Dopo i tanti proclami, è ora che il Sindaco sul suo discutibilissimo operato in materia di rifiuti fornisca delle dovute spiegazioni, pretese, inoltre, dall'intera cittadinanza.
Per il futuro:
- Una gestione diretta del Comune, con l'attivazione degli uffici tecnici preposti già esistenti, l'assunzione, con contratti fissi e tramite regolare e trasparente concorso, del personale necessario ( creando così occupazione ), e la dotazione di attrezzature e macchinari all'avanguardia, a bassi consumi energetici e il meno inquinanti possibile, così, da garantire un servizio moderno, pulito ed efficiente. Già solo valorizzando le risorse di cui si dispone e favorendo investimenti per un'occupazione stabile, l'organizzazione e una riduzione dei costi del servizio , si risparmierebbero svariati milioni di euro, perché si eviterebbero consulenze esterne, “trasferte propagandistiche” e sopratutto le onerose commissioni retributive previste nei contratti d'appalto.
- Un tariffario composto da una quota fissa per coprire i costi di esercizio, quali la pulizia di tutte le strade, la creazione e gestione di isole ecologiche e altre strutture necessarie e da una quota variabile o puntuale, calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotti e al reddito del singolo o familiare, mentre per le attività lucrative come banche, catene commerciale, buona parte delle proprietà ecclesiastiche e seconde case, calcolata sempre in base alla quantità dei rifiuti prodotti, ma tenendo conto del loro valore patrimoniale e dei profitti conseguiti. Infine, l'esenzione dal pagamento della tassa per disoccupati, pensionati, famiglie mono-reddito e lavoratori precari o con basso reddito. Ancora una volta, va ribadito il concetto:”paghi chi non ha mai pagato!”.
- Stabilire un obiettivo per la quota di riciclaggio a regime, prossimo all'80%, come avviene nei paesi civili o nei comuni che dopo essere stati investiti da drammatiche situazioni di “emergenza rifiuti”, solo ora comprendono l'importanza dei benefici derivati dalla raccolta differenziata. Una sfida ambiziosa a cui è chiamata a prendere parte l'intera cittadinanza, perseguendo un principio di responsabilità collettiva e l'interesse per un futuro vivibile per i nostri figli. Tale risultato dovrà essere ottenuto mediante:
- incentivi per la raccolta differenziata;
- attività di educazione civica e ambientale per bambini e adolescenti nelle scuole, ma sopratutto per adulti ed extra-comunitari, con la distribuzione casa per casa di un manuale che in modo esaustivo e al contempo, comprensibile e sintetico, spieghi i vantaggi e i risparmi della raccolta differenziata e che presenti, in maniera trasparente e dettagliata, tutte le spese dovute alla gestione dei rifiuti;
- accordi con esercizi commerciali per la riduzione dell'ingresso in città di materiale non o difficilmente riciclabile e l'incentivo alla vendita e all'acquisto di prodotti contenuti in “vuoti a rendere”, da agevolare con l'installazione, all'interno delle stesse attività, di cassonetti appositi per la raccolta e con casse automatiche incorporate per la restituzione del “reso”;
- un'attività puntuale di controllo e di sanzione per le violazioni della normativa perché “chi più inquina più paga”, chi più contribuisce a minare la salute pubblica, sopratutto di bambini e anziani, maggiori devono essere le sanzioni da imporgli.
- La creazione di un servizio di assistenza speciale, casa per casa, per tutte le persone aventi problemi di deambulazione e che per questioni oggettive non sono in grado di effettuare alcun tipo di raccolta rifiuti.
- Una raccolta differenziata “porta a porta”, da estendere ovunque sia possibile, indispensabile per aumentare la quota dei rifiuti destinati alle attività di riciclo, fornendo gratuitamente ad ogni abitazione tutto l'occorrente per una pratica raccolta dei rifiuti e assicurando un servizio puntuale e continuo. Nelle zone che, in tempi brevi, non potessero usufruire del servizio porta a porta, l'introduzione di aree ecologiche a minimo impatto per la raccolta differenziata, presso cui esporre cartelli esplicanti le istruzioni per una raccolta dei rifiuti pulita e responsabile. Quelle stesse aree ecologiche saranno, poi, tenute sotto osservazione, per la segnalazione di irregolarità e di problemi di uso o manutenzione, non solo dalle autorità preposte, ma anche col supporto di gruppi di “volontari per la tutela ambientale”, formati da cittadini che dimostrano di essere competenti in materia e che si occuperanno di condurre attività mirate a promuovere una maggiore cultura e sensibilità ambientale sopratutto tra i più giovani.
- L'introduzione dell'obbligo dell'acquisto, presso il Comune, di sacchetti idonei alla raccolta dei rifiuti non riciclabili. Al costo del sacchetto ( fornito gratuitamente esclusivamente per esigenze primarie e scopi produttivi ) si aggiungerà il costo per la quantità e tipo di rifiuti contenuti nello stesso sacchetto. Il tutto sarà calcolato da un ente terzo esperto nel settore e in base alle necessità economiche e di sicurezza ambientale del Comune.
- L'incentivo all'acquisto di compostiere, vendute al costo di quanto pagate dal Comune e fornite gratuitamente a disoccupati, pensionati e bassi redditi, con sconti sui costi della quantità dei rifiuti organici prodotti a chi dimostra farne un uso idoneo e frequente. Un metodo per l'accumulo dei rifiuti organici igienico e pratico nell'uso, non invasivo in termini di spazio e teso a ridurre notevolmente il volume della spazzatura prodotta in casa.
- La concessione gratuita di aree pubbliche per incentivare l'attività di “freecycling”, ossia lo scambio gratuito di oggetti ancora utilizzabili di cui il possessore vuole disfarsi in modo civile ed ecologico.
- Stoccaggio e vendita di tutto il materiale riciclabile nei tempi più rapidi consentiti, con priorità ad aziende che operano nella Riviera di Ponente o dintorni, da abbattere, così, costi e inquinamento dovuti al trasporto. Per il materiale non riciclabile scegliere, dopo un'attenta selezione, aziende che utilizzino le procedure di smaltimento meno inquinanti possibile e con costi ragionevoli.
Al
grossolano modo di amministrare della Giunta Zoccarato, anche in
questioni delicate, sulla gestione rifiuti il PCL contrappone una
proposta chiara, articolata e concreta. Una proposta finalizzata a
ridurre drasticamente le spese della gestione rifiuti, a dare
un'organizzazione efficiente al servizio investendo in una stabile
occupazione, a valorizzare i diritti alla salute pubblica e
all'igiene urbana, migliorando, di conseguenza, la qualità della
vita dei lavoratori e famiglie sanremesi.
Da
giorni il PCL è in azione per diffondere il proprio programma sulla
gestione rifiuti, riscuotendo consensi su di esso e instaurando, in
più zone, un contatto diretto col territorio e i suoi abitanti,
così, da contribuire all'avvio di una lotta formata e diretta dal
basso.
Il
PCL prende apertamente le distanze da iniziative accademiche che
vedono coinvolte, in un comitato unitario improvvisato, segreterie di
partito avulse dalla realtà e per buona parte reduci dalla
sciagurata esperienza della Giunta Borea, che operò una gestione
rifiuti con una spesa non tanto meno costosa ( più di 12 milioni di
euro nel 2008 ), con un servizio non attrezzato per la raccolta
differenziata e con l'esternalizzazione di numerose mansioni, legate
tra esse, stipulando appalti con titolari di ditte usi alla minaccia
di licenziamento e sempre in ritardo nel retribuire i dipendenti. A
tal proposito il PCL sollecita a rompere e condividere la sua
proposta: da una parte la sinistra locale che, infaustamente, si è
inserita in un comitato ( che al suo interno conta pure ex fascisti )
dipendente dal PD, non calcolando il rischio di un tradimento certo
delle ragioni del lavoro e di fatto, promuovendo una proposta sulla
gestione rifiuti non chiara, che sulla Tarsu, o in alternativa ad
essa, non propone nessuna tariffazione in sostegno alle fasce più
disagiate della popolazione e che, infine, non contempla alcuna
politica decisamente ambientale, non ponendo nessuna solida
condizione per evitare previdentemente un'eventuale “emergenza
rifiuti”; dall'altra la CGIL, che sempre nel medesimo comitato, in
base a presunti vincoli imposti, prende le spoglie di un'associazione
interclassista di consumatori, quando è tutt'altra la strategia da
dovere adottare per ottenere dei risultati concreti, ossia lo
sciopero generale e prolungato di tutti i lavoratori del settore
rivendicando per essi un'occupazione stabile e una gestione rifiuti
con un servizio efficiente e organizzato e attento alle tematiche
ambientali, collegando le ragioni del lavoro con le priorità
reclamate, a gran voce, dalla collettività sanremese.
Ma
l'invito più importante, il PCL lo rivolge a tutti i disoccupati,
lavoratori e pensionati, affinché si uniscano attorno i punti della
sua proposta sulla gestione rifiuti per scongiurare il rischio, anche
minimo, di qualsiasi “emergenza rifiuti” e per ridare dignità
alla nostra città, valorizzando e prendendo a cuore i diritti alla
salute pubblica e l'igiene urbana per il bene delle future
generazioni.
PCL SANREMO
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